Politica

Cooperazione: dai dati OCSE 2007 per l’Italia inversione di tendenza

La percentuale Aps/Pil dello 0,19 per cento è lontanissima dalla meta che ci siamo preposti e dagli impegni assunti dall’Italia, ma...

di Redazione

I dati sul 2007 forniti nei giorni scorsi dall’OCSE mettono in luce, tra le righe, un dato incoraggiante per il nostro Paese: al netto della cancellazione del debito, le risorse destinate dall?Italia all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sono aumentate del 46,7%, un incremento che ci pone secondi solo alla Spagna, che ne ha destinate il 47,6%.
Si tratta della presa d?atto di un impegno mantenuto dal Governo Prodi nella lotta alla povertà e per la cooperazione internazionale allo sviluppo. Questa parziale vittoria nasce dall?incontro tra le istanze da sempre difese e proposte dalla società civile e la volontà politica della vice ministra agli Esteri con delega per la Cooperazione Patrizia Sentinelli, che ne ha accolte e fatto proprie alcune di grande importanza. Gli incontri promossi dagli Stati Generali, che con un comunicato sottolineano questo importante dato, sono stati momenti importanti in questo senso.
E’ opportuno ricordare che nello stesso periodo sono anche stati sanati i debiti accumulati sul Fondo globale per la lotta all’AIDS così come negli impegni assunti verso le agenzie dell’ONU, qualificando e condizionando le risorse destinate alle organizzazioni internazionali. In particolare va ricordare l’uscita dell’Italia dal programma di privatizzazione dell’Acqua della Banca Mondiale.
Con questo non ci nascondiamo che ancora moltissimo è da fare: la percentuale Aps/Pil dello 0,19 per cento è lontanissima dalla meta che ci siamo preposti e dagli impegni assunti dall?Italia, e pone l’Italia al penultimo posto tra i Paesi OCSE. Molto c’è da fare, ma la strada è stata tracciata.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.